venerdì 21 ottobre 2016

L'università nel paese del silenzio

Lugano, Svizzera felix.

Una studentessa, entrando in toilette, appoggia il cellulare sull'apposito ripiano che scivola e cade sul pavimento. Vetro incrinato. Nel chiedersi il perché nota che la mensola di appoggio è leggermente inclinata verso il basso per un precedente uso improprio della struttura.
Notifica il caso in segreteria con foto, testimoni e video della meccanica del fatto. In seguito, tramite la sua assicurazione privata, viene a sapere che per il disbrigo della pratica deve rivolgersi personalmente al direttore amministrativo che deciderà se e come notificare il sinistro all'assicurazione dell'ateneo.
Dopo alcune settimane ricontatta la direzione per comunicare che nel frattempo ha provveduto ad aggiustare il vetro del display e allega la fattura già saldata (199 franchi).
In seguito le viene comunicato che può ritirare in segreteria l'importo di 119 fr. per risarcimento del danno subito. Chiede come si è giunti a questa cifra e si sente rispondere che dall'importo è stata dedotta la franchigia di 100 franchi con un bonifico a suo favore di 20.
Per mail fa presente (sempre al direttore) che di norma la franchigia è a carico del responsabile del danno, non certo del danneggiato e al limite, ma proprio al limite, previo accordo fra le parti, la stessa può essere addebitata in parti uguali, in questo caso 50 e 50, non 80 e 20).

Risposta ? Silenzio, assoluto silenzio, tuttora non interrotto.

Capito? Così vanno le cose da queste parti.
Ti licenziano? Silenzio e datti da fare a trovare un nuovo lavoro.
Ti cambiano l'orario del turno? Organizzati per far fronte all'evenienza.
Decidono di modificare metodi e tempi di un qualsiasi corso in facoltà ? Aggiornati alla novità più in fretta possibile perché lo fanno per ampliare le tue conoscenze, punto!
Subisci un danno involontario? Prendi quello che abbiamo deciso di riconoscerti e...mosca!

Reclami e contestazioni sono da evitare, anche perché decide sempre chi tira i fili del teatrino, muovendo a piacimento chi ha imparato la lezione più importante,quella del silenzio: Le marionette.

Se gli americani, a detta di uno che li conosce bene (Clint Eastwood), sono diventati un popolo di leccaculi, noi siamo già più in là: Un popolo di muti.

Carlo Curti, Lugano

Tutto il potere ai Soviet.


sabato 15 ottobre 2016

Svizzera felix ?

Pendiamo un esempio a caso (il Cantone Ticino di lingua italiana) anche se l'esempio può valere benissimo per tutti gli altri cantoni di lingua francese, tedesca o romancia.

Bene, in questo cantone il 2,5% dei contribuenti (coloro che dichiarano un patrimonio netto superiore a un milione di franchi) detengono quasi la metà della fortuna (per l'esattezza il 43,1%), mentre il 46,9% dei contribuenti (quelli che dichiarano una sostanza inferiore ai 50'000 franchi) possiede appena il 2,3% di tutta la ricchezza.

Sempre in questo cantone c'è un gruppo che detiene i 2/3 dell'informazione privata e va spesso a "tarallucci e vino" con quella cosiddetta "pubblica".

A votare per il rinnovo dei poteri cantonali ci vanno solo i soldatini dei partiti e qualche loro conoscente in cerca di sistemazione professionale. Il resto se ne sta tranquillamente a casa.

Raccomandati e portaborse a parte, il salario medio dei giovani ticinesi supera raramente i 3000 franchi netti, tanto che per molti è più vantaggioso andare in assistenza pubblica che farsi fare il culo tutti i giorni dai capetti di reparto o di ufficio.

Suicidi manifesti o camuffati (sovente da incidenti stradali), tenuti rigorosamente segreti, vanno per la maggiore.

Insomma siamo quasi una repubblica delle banane, con qualche scaglia di cioccolato, come la beneamata vicina repubblica, da cui abbiamo scimmiottato molto e imparato nulla.